Definizione di “storia moderna”

15.12.2013 22:16
Il concetto di storia moderna è estremamente labile e la storiografia non ha saputo indentificare delle date certe per il suo inizio e per la sua fine. Il motivo principale è dovuto all’influenza che taluni avvenimenti hanno avuto in diverse regioni geografiche per cui, ad esempio, a coloro che indicano nel 1453 l’inizio della storia moderna europea, anno in cui cadde Costantinopoli in mano Ottomana decretando la fine dell’Impero Bizantino, altri replicano indicando il 1492, anno della caduta dell’ultimo regno arabo in Spagna a Granada, nonché anno della scoperta dell’America. Tali episodi hanno significativamente influito sui territori italiani, probabilmente in egual misura, in quanto ciò che si era in parte perso temporaneamente in tema di commerci con l’arrivo degli Ottomani, fu compensato e recuperato dal trionfo religioso sui mori in Spagna e dalla “conquista in nome di Dio” di Colombo.
Altrettanto difficoltosa appare, per analoghi motivi, la presunta data di cessazione di questa era storica. Per i più è da identificarsi in quel ventennio che va dal 1789 al 1800, anni in cui si verificarono gli accadimenti della Rivoluzione Francese e nel contempo della Rivoluzione industriale in Inghilterra. Altri invece, tra i quali molti studiosi della storia italiana, preferiscono posticipare tale data al 1848 anno fecondo di innovazioni e, soprattutto, di concessioni in senso costituzionale, concessioni che, relativamente alla penisola, daranno il via alla strada dell’indipendenza con l’inizio della prima guerra. Resta la certezza che ciò che oggi viene definito “moderno”, inteso come prossimo e immediatamente precedente al "contemporaneo", e quindi anche la storia stessa, nel corso del tempo, quanto meno, dovrà mutare la propria definizione.

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