L'UOMO DELL'OTTOCENTO

15.12.2013 22:46

L'ABITANTE DELLA METROPOLI

Il fondamento psicologico su cui sorge la metropoli è l'incremento della dimensione nervosa dell'esistenza. Così il sociologo e filosofo Georg Simmel descrisse lo stato di eccitamento cui l'uomo è soggetto nelle grandi città. Ciò è dovuto ad un cambiamento di prospettiva: l'uomo nella metropoli non può più reagire in maniera intuitiva, ma è costretto ad adottare una logica maggiore la cui inevitabile conseguenza diviene l'apatia. Il mondo circostante appare all'apatico grigio e uniforme, per lui non vale neppure la pena di preferire una cosa alle altre. Questa disposizione d'animo è il riflesso che ha sull'individuo l'economia basata sul denaro che diviene il denominatore comune di tutti i valori, privando le cose del soro vero significato.
 
L'uomo moderno è così l'uomo della metropoli e per comprenderlo bisogna capire l'ambiente che lo circonda, in cui la nevrastenia diventa un fenomeno di massa; occorre quindi per continuare analizzare l'inurbamento in Europa.