Musicisti e compositori

15.12.2013 22:57
L'importanza della musica nell'800 è rilevante infatti essa, assieme alla poesia, si collocava fra le arti al primo posto sia in Germania che in Italia. Essa era importante persino tra gli operai. Degna di nota però in questo campo è l'auto-organizzazione della borghesia. All'inizio del XIX secolo si fondarono ovunque associazioni borghesi di amici della musica e cominciò a diffondersi la stampa musicale. Vi fu anche un cambiamento da parte del pubblico che adesso non vede più la musica come una cosa in che si può affiancare alle conversazioni o ad altri momenti, bensì la concepisce come attività totalizzante  che merita tutta l'attenzione da parte dell'ascoltatore. Ciò si mostrò anche nella mutazione della forma del genere musicale che si avvicinava sempre più alla forma di concerto. Crebbe anche l'importanza per l'artefice dell'opera: il compositore prese il sopravvento sul direttore d'orchestra e sugli interpreti; egli imponeva il modo in cui il suo lavoro doveva essere eseguito e pretendeva che ci si attenesse alle sue indicazioni, insomma gli interpreti erano importanti, ma non dovevano essere al centro della rappresentazione. Fu proprio questo il motivo che fece sprofondare l'orchestra nella buca orchestrale, totalmente sottratta allo sguardo dello spettatore.
 
Il rapporto tra compositore e pubblico era molto più distaccato di quello tra gli artisti figurativi e i loro committenti, anche se entrambi producevano opere su commissione, tuttavia la musica parlava più direttamente al pubblico tanto che essa rimase sempre un'arte sensitiva anche per Wagner. Il compositore era pertanto alchimista dei suoni, egli estasiava il suo pubblico, lo entusiasmava e lo faceva tornare in se solo dopo l'ultimo accordo.