Uno sguardo al passato
15.12.2013 22:54
Fino all'età moderna gli artisti si ritenevano degli artigiani che, organizzati in corporazioni, fabbricavano prodotti, pagati a prezzi fissi dai clienti, sulla cui qualità vigilava la corporazione. Nel rinascimento ebbe inizio un processo di separazione tra gli artigiani e gli artisti; si formarono così le accademie e le opere cominciavano ad essere concepite come un prodotto intellettuale e non più artigianale, conseguentemente anche l'artista stava entrando a far parte della sfera erudita della popolazione.
Le prime accademie sorsero in Italia e in Francia. In questi luoghi non c'era più il rapporto tra maestro e allievo, ma tra professore e studente. Appartenere a queste accademie significava essere in grado di soddisfare le esigenze dei committenti, per lo più appartenenti alla nobiltà di corte; gli artisti più rinomati, poi, furono impiegati presso le corti e dispensati da tutte le fatiche borghesi. Questo mutamento di ambiente permetteva loro una maggiore libertà espressiva rispetto alle corporazioni che gli permetteva di esaudire ogni capriccio, purchè riuscisse a convincerne il signore e a dimostrare la sua genialità.