La nuova concezione dell'arte: Classicismo e Romanticismo

15.12.2013 22:54
Proprio nell'800 si svilupparono due movimenti essenziali: Classicismo e Romanticismo.
 
Non il rendere le cose più belle, ma l'imitazione della natura era la parola d'ordine grazie a cui aveva origine l'arte per il classicista. Era necessario cogliere la natura nella sua forma interiore, non tramite una rigida applicazione di regole, bensì mediante l'immaginazione del genio artistico che grazie alla sua forza creatrice riusciva a strappare a un oggetto il suo significante, ciò che lo rendeva interessante. L'arte così diventava creazione di un'altra natura permeata di intelletto umano che permetteva "l'innalzamento dello spirito" e la sua catarsi. Sotto questo aspetto l'arte si copriva di un significato religioso che la rendeva un mondo sostituitivo a quello religioso: tutto ciò che si perdeva nella vita borghese poteva essere sviluppato in questo contro-mondo.
 
La visione romantica, invece si distanziò dal Classicismo ripudiando i concetti illuministici di utilità e razionalità. Se il Classicismo si occupava della riconciliazione armonica della lacerazione dell'uomo moderno, il Romanticismo accentuava tale lacerazione ponendo al centro il caos interiore contro l'ordine esteriore, il sogno contro la realtà e facendo emergere l'onirico, l'inconscio. Tra queste due correnti la seconda ebbe senz'altro maggior successo, anche se veniva vista da artisti classicisti come una regressione, poiché univa in sé intellettualità e magia, facendo dell'artista colui che poteva perfino dare l'assoluzione divina. E' però proprio su questo ruolo quasi divino che Classicismo e Romanticismo si incontrano.

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