RFK E NELSON MANDELA
15.12.2013 20:15
Articolo di Massimo Mazzucco
Mentre i giornalisti di mezzo mondo continuano a ripetere come un mantra l’eulogia – ormai già stereotipata – di Nelson Mandela, ben pochi ricordano un evento che ebbe luogo oltre quarant’anni fa.
Mentre i giornalisti di mezzo mondo continuano a ripetere come un mantra l’eulogia – ormai già stereotipata – di Nelson Mandela, ben pochi ricordano un evento che ebbe luogo in Sud Africa oltre quarant’anni fa: la visita, inattesa ed improvvisata, di Robert Kennedy.
Nonostante nel 1966 Robert Kennedy fosse un senatore degli Stati Uniti, era stato invitato in Sud Africa dall’Università di Cape Town in forma privata. Ai governanti di allora infatti interessava poco un senatore americano che aveva lottato apertamente, nel proprio paese, per i diritti civili. Ma Kennedy riuscì comunque a trasformare questo suo viaggio privato in un evento politico di grande importanza.
Erano gli anni più bui dell’apartheid, un periodo nel quale la repressione da parte dei bianchi aveva raggiunto le massime vette, con rastrellamenti sistematici, arresti di massa ed esecuzioni sommarie.
Nelson Mandela era uno dei giovani leader neri finiti in prigione, ed era stato condannato all’ergastolo. Quasi nessuno sapeva chi fosse, e Mandela era destinato a finire i suoi giorni nell’oblio della storia.
Ma c’era già qualcuno, venuto da lontano, che aveva saputo dare voce a quella che sarebbe in seguito diventata l’anima del movimento che avrebbe portato alla definitiva cancellazione dell’apartheid.
In Sud Africa Robert Kennedy tenne cinque discorsi, in cinque università diverse, sempre davanti ad un pubblico fatto esclusivamente di bianchi. Quella che segue è una sintesi di due dei cinque discorsi: il primo, tenuto a Cape Town, e l’ultimo, tenuto due giorni dopo a Johannesburg. Questo video ritrae l’introduzione di Kennedy al suo primo discorso (vedi testo a seguire).